(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

LUCCA – “Le responsabilità vanno ricercate nella causa del ribaltamento del carro. E quella si conosce, fu la rottura di un assile criccato, che non era stato né installato nè fornito da F”». E’ quanto spiegato dall’avvocato Armando D’Apote, difensore dell’ad di ferrovie Mauro Moretti, durante l’udienza preliminare per la strage di Viareggio che il 29 giugno del 2009 provocò 32 vittime.

Oggi davanti al gup hanno iniziato a parlare le difese. Ieri è stata la volta dei pm, che si sono limitati a chiedere il rinvio a giudizio per i 33 imputati. Per D’Apote questo atteggiamento è “un segno di debolezza”.

Il 29 giugno del 2009 un treno carico di gpl deragliò per la rottura di un asse e si ribaltò transitando dalla stazione di Viareggio. A causa dello squarcio che si aprì in una cisterna il gas uscì ed esplose. Secondo l’accusa quello squarcio fu provocato da un picchetto. Secondo Fs fu un componente indispensabile dello scambio. In ogni caso, ha spiegato l’avvocato D’Apote, “è  ininfluente, perché le responsabilità vanno ricercate nella causa del ribaltamento del carro”, che aveva un asse fratturato che era stato montato e revisionato prima in Germania e poi da una ditta privata italiana.

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20 giugno 29 giugno fs legale moretti strage udienza

ultimo aggiornamento: 20-06-2013


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